Per risolvere un problema in modo efficace è necessario innanzitutto aver compreso il problema, quindi individuarne più soluzioni e, in ultimo, scegliere quella più efficace rispetto al contesto e alla propria persona (bisogni razionali, relazionali ed emotivi). Perché una soluzione sia completamente efficace e positiva, tutti i bisogni devono essere rispettati tenendo anche conto del contesto di vita. Quindi, per attuare un problem solving funzionale, è necessario utilizzare il senso critico e, successivamente, la creatività. E’ una competenza necessaria da acquisire in quanto l’incapacità di risolvere problemi comporta un aumento dello stress.
Consiglio di iniziare ad allenare la propria capacità di problem solving partendo da dilemmi semplici per poi passare a situazioni via via più complesse. Ad esempio si può partire da: “mi piacerebbe andare in piscina due volte alla settimana, però esco sempre tardi dall’ufficio”.
Per provare a trovare soluzioni alternative ai problemi utilizziamo questo esercizio:
- Definiamo il problema: qual è esso esattamente? Qual è il mio obiettivo? Pensiamo ora a più soluzioni possibili, non meno di 3, senza valutarle (a questo scopo è molto utile l’esercizio del brain storming).
- Valutiamo ora le idee emerse, anche quelle più inverosimili: cosa pensiamo di ciascuna soluzione? Quali sono le migliori emerse? Quale ci piacerebbe attuare se potessimo? Quali sono le più realistiche? Cosa faremo realisticamente per questo problema? Quali risorse (materiali, personali, relazionali) possiamo usare per le soluzioni trovate? Quali sfide potremmo incontrare? Qual è il modo migliore per mettere in pratica queste soluzioni?
- Ora è il momento di scegliere: quale soluzione vogliamo testare? Quali azioni faremo per metterla in pratica? In quanto tempo prevediamo di riuscire a risolvere il problema?
- Verifichiamo i risultati ottenuti: decidiamo una data in cui fare una verifica dei risultati, ovvero se abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, come è stato il processo e se ora siamo soddisfatti.
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